LONELY SOULS - LE STREGHE DI NEW ORLEANS
TRAMA
(senza spoiler perché sono una brava persona)
Evaline, all'apparenza, è solo una graziosa barista di New Orleans, ma l'apparenza spesso inganna. Nell'esistenza di Evaline, infatti, c'è ben poco di normale - a cominciare dal fatto che non si tratta davvero di una ragazza: la sua anima è quella di Erik, un uomo morto in una rissa a New York e risvegliatosi poi nel corpo della giovane donna.
A complicare ancora di più una situazione già di per sé bizzarra, ci si mette l'incontro con una misteriosa ragazza che asserisce di essere niente meno che una strega.
GIUDIZIO
In un'atmosfera a metà tra manga d'azione e Buffy the Vampire Slayer, le premesse di questo Lonely Souls sono anche interessanti. Purtroppo, però, le atmosfere e le dinamiche dei manga, trasposte in romanzo, raramente danno buoni risultati. Non ho mai capito bene il perché: forse il vedere le cose disegnate aiuta la sospensione dell'incredulità? Non lo so. Sta di fatto che il risultato, in Lonely Souls, sono scene e interazioni tra personaggi che appaiono superficiali e davvero troppo inverosimili - persino per un fantasy! E il tutto non viene aiutato dal fatto che l'autore sembri andare sempre maledettamente di fretta: in questo libro succedono tantissime cose e compaiono un mucchio di personaggi, ma si fa a malapena in tempo a capire cosa sta succedendo che già siamo alla scena successiva, al nuovo cattivo da sconfiggere. Perché non soffermarsi di più sulle singole scene? Perché non dare almeno qualche battuta significativa agli antagonisti, senza ridurli tutti a una semplice carrellata di cattivoni messi lì solo per essere fatti a pezzi dall'invincibile protagonista? Ma soprattutto: perché i nemici non attaccano tutti insieme, ma ordinatamente uno per volta e, nei momenti di pathos, si fermano ad aspettare che i personaggi principali abbiano finito di piangere/dire frasi più o meno epiche/parlare tra loro senza fare assolutamente nulla??? Rimarrà un mistero come quello del perché i cattivi non attacchino mai mentre Sailor Moon si trasforma.
L'idea dell'uomo nel corpo di una donna è ottima, eppure anche qui si spende davvero il minimo sindacale di spazio per approfondire la cosa. Le buone idee, con poco spazio per essere sviluppate, si perdono nel marasma di eventi velocissimi e finiscono per cadere nel dimenticatoio - e questo è davvero un peccato, visto che ci sono parecchie intuizioni interessanti nel corso della storia!
Anche sulla costruzione dei personaggi ci sarebbe parecchio da dire. Il primo problema è che gli antagonisti non hanno di fatto alcun tipo di caratterizzazione, a parte il loro essere genericamente cattivi: nulla sappiamo di loro o delle loro motivazioni ("volere il potere" non è abbastanza da sola come motivazione), e sono un po' tutti l'uno la fotocopia potenziata di quello che l'ha preceduto. Cambiano esteticamente, ma la sostanza è sempre la stessa. Nel gruppo di streghe protagoniste almeno c'è un po' di caratterizzazione, ma più procede la lettura più si fa fatica ad accettare o trovare credibile l'apparentemente infinita lista di virtù del/della protagonista: sostanzialmente, è un personaggio costruito per essere perfetto, infallibile e adorato da tutti, il cui unico "difetto" - se così possiamo definirlo - è l'essere troppo buono. Anche Buffy - per fare un esempio simile - era così in un primo tempo - e infatti le serie più belle sono quelle in cui l'hanno finalmente caratterizzata in modo umano e fallibile. Anche quando Evaline fa cose che rischiano di intaccarne l'aura di angelica perfezione, l'autore si affretta a trovare giustificazioni di trama e di ambientazione per scagionare il protagonista da ogni accusa. Il continuo bisogno di giustificare le azioni di Evaline/Erik e di sottolineare al lettore quanto lui sia buono e giusto mentre invece il mondo è cattivo con lui alla lunga diventa onestamente stucchevole.
Altra nota dolente è purtroppo il lato "tecnico": se infatti qualche errore ogni tanto è accettabile, qui c'è davvero molto da rivedere, soprattutto per quanto riguarda l'uso della punteggiatura. Un giorno capirò perché i poveri due punti siano tanto odiati da tutti!
In conclusione, abbiamo una storia con del potenziale, ma con un testo che non le rende affatto giustizia. Penso che, ripulito dalle molte ingenuità stile manga e con un po' più di approfondimento di personaggi e situazioni, potremmo trovarci di fronte a un ottimo urban fantasy.
Bocciato dunque, ma spero di poterne leggere un giorno una versione finalmente all'altezza delle sue potenzialità!
PRO
-trama interessante
-belle scene d'azione
CONTRO
-tanti errori
-tutto accade troppo velocemente
-personaggi poco approfonditi
TRAMA
(senza spoiler perché sono una brava persona)
Evaline, all'apparenza, è solo una graziosa barista di New Orleans, ma l'apparenza spesso inganna. Nell'esistenza di Evaline, infatti, c'è ben poco di normale - a cominciare dal fatto che non si tratta davvero di una ragazza: la sua anima è quella di Erik, un uomo morto in una rissa a New York e risvegliatosi poi nel corpo della giovane donna.
A complicare ancora di più una situazione già di per sé bizzarra, ci si mette l'incontro con una misteriosa ragazza che asserisce di essere niente meno che una strega.
GIUDIZIO
In un'atmosfera a metà tra manga d'azione e Buffy the Vampire Slayer, le premesse di questo Lonely Souls sono anche interessanti. Purtroppo, però, le atmosfere e le dinamiche dei manga, trasposte in romanzo, raramente danno buoni risultati. Non ho mai capito bene il perché: forse il vedere le cose disegnate aiuta la sospensione dell'incredulità? Non lo so. Sta di fatto che il risultato, in Lonely Souls, sono scene e interazioni tra personaggi che appaiono superficiali e davvero troppo inverosimili - persino per un fantasy! E il tutto non viene aiutato dal fatto che l'autore sembri andare sempre maledettamente di fretta: in questo libro succedono tantissime cose e compaiono un mucchio di personaggi, ma si fa a malapena in tempo a capire cosa sta succedendo che già siamo alla scena successiva, al nuovo cattivo da sconfiggere. Perché non soffermarsi di più sulle singole scene? Perché non dare almeno qualche battuta significativa agli antagonisti, senza ridurli tutti a una semplice carrellata di cattivoni messi lì solo per essere fatti a pezzi dall'invincibile protagonista? Ma soprattutto: perché i nemici non attaccano tutti insieme, ma ordinatamente uno per volta e, nei momenti di pathos, si fermano ad aspettare che i personaggi principali abbiano finito di piangere/dire frasi più o meno epiche/parlare tra loro senza fare assolutamente nulla??? Rimarrà un mistero come quello del perché i cattivi non attacchino mai mentre Sailor Moon si trasforma.
L'idea dell'uomo nel corpo di una donna è ottima, eppure anche qui si spende davvero il minimo sindacale di spazio per approfondire la cosa. Le buone idee, con poco spazio per essere sviluppate, si perdono nel marasma di eventi velocissimi e finiscono per cadere nel dimenticatoio - e questo è davvero un peccato, visto che ci sono parecchie intuizioni interessanti nel corso della storia!
Anche sulla costruzione dei personaggi ci sarebbe parecchio da dire. Il primo problema è che gli antagonisti non hanno di fatto alcun tipo di caratterizzazione, a parte il loro essere genericamente cattivi: nulla sappiamo di loro o delle loro motivazioni ("volere il potere" non è abbastanza da sola come motivazione), e sono un po' tutti l'uno la fotocopia potenziata di quello che l'ha preceduto. Cambiano esteticamente, ma la sostanza è sempre la stessa. Nel gruppo di streghe protagoniste almeno c'è un po' di caratterizzazione, ma più procede la lettura più si fa fatica ad accettare o trovare credibile l'apparentemente infinita lista di virtù del/della protagonista: sostanzialmente, è un personaggio costruito per essere perfetto, infallibile e adorato da tutti, il cui unico "difetto" - se così possiamo definirlo - è l'essere troppo buono. Anche Buffy - per fare un esempio simile - era così in un primo tempo - e infatti le serie più belle sono quelle in cui l'hanno finalmente caratterizzata in modo umano e fallibile. Anche quando Evaline fa cose che rischiano di intaccarne l'aura di angelica perfezione, l'autore si affretta a trovare giustificazioni di trama e di ambientazione per scagionare il protagonista da ogni accusa. Il continuo bisogno di giustificare le azioni di Evaline/Erik e di sottolineare al lettore quanto lui sia buono e giusto mentre invece il mondo è cattivo con lui alla lunga diventa onestamente stucchevole.
Altra nota dolente è purtroppo il lato "tecnico": se infatti qualche errore ogni tanto è accettabile, qui c'è davvero molto da rivedere, soprattutto per quanto riguarda l'uso della punteggiatura. Un giorno capirò perché i poveri due punti siano tanto odiati da tutti!
In conclusione, abbiamo una storia con del potenziale, ma con un testo che non le rende affatto giustizia. Penso che, ripulito dalle molte ingenuità stile manga e con un po' più di approfondimento di personaggi e situazioni, potremmo trovarci di fronte a un ottimo urban fantasy.
Bocciato dunque, ma spero di poterne leggere un giorno una versione finalmente all'altezza delle sue potenzialità!
PRO
-trama interessante
-belle scene d'azione
CONTRO
-tanti errori
-tutto accade troppo velocemente
-personaggi poco approfonditi
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