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Lo Scrigno di Adymair - RECENSIONE

I'm back!!!
Vi sono mancata?
Questa volta, ho affrontato per voi una vera e propria epopea fantasy. Un viaggio lungo e difficile.
Ma sara stato anche appassionante?


LO SCRIGNO DI ADYMAIR







TRAMA (senza spoiler)

Questo punto vorrei poterlo saltare: voi non avete idea di quanto sia complicato riassumere questo libro. Ci sono talmente tanti personaggi e avvenimenti che davvero non so da dove cominciare!
Siamo in un mondo fantasy abbastanza classico nell'impostazione, e per la precisione in un paesino di mare di nome Nubila: da questo grazioso angolo bucolico partono le avventure dei nostri protagonisti.
Tutto inizia con le sorelle Eirien e Finduen che si trovano nel proverbiale posto sbagliato nel momento sbagliato: le giovani sono infatti testimoni dell'assassinio del Primo (la guida spirituale, per capirci) della città, o per meglio dire della fuga del probabile colpevole. Ma chi poteva avere motivi per compiere un simile efferato gesto?! In fondo, non c'era nulla da rubare nelle stanze dell'uomo e non stiamo di certo parlando di una città ricca o di particolare importanza politica. Almeno all'apparenza.
Ben presto le due sorelle e il loro migliore amico, il mago Atelmor, si ritroveranno coinvolte in una cospirazione che parte da ben più lontano della loro cittadina e dalla quale potrebbe dipendere il destino del mondo.


COSA MI È PIACIUTO

Questo è un libro che può dare tanto, ma per il quale bisogna essere disposti ad armarsi di santa pazienza e investire tempo. L'inizio fatica a decollare. I personaggi non sembrano troppo interessanti e la storia per un bel po' si dipana seguendo uno degli schemi più tradizionali fin dai tempi de Il Signore degli Anelli: il solito gruppo di eroi in viaggio per impedire al solito impero malvagio di mettere le mani sul solito potentissimo oggetto magico.
Dovrete portare pazienza.
Se non vi arrendete e superate le prime 200 pagine non troppo entusiasmanti, vi accorgerete di un miglioramento: inizialmente impercettibile, e poi sempre più evidente. Molti personaggi inizieranno ad acquisire un loro senso e a diventare interessanti, mentre la trama si farà finalmente avvincente.
Una delle cose che ho maggiormente apprezzato - ma anche qui bisogna aspettare di superare la prima parte almeno del romanzo per percepirlo davvero - è la volontà dell'autrice di evitare la facile trappola del Fazione Buona VS Fazione Cattiva. Se inizialmente i maghi vengono dipinti in modo quanto meno problematico e la Confraternita (l'ordine religioso prevalente di questa ambientazione, almeno nella zona da cui parte la storia) sembra rappresentare il bene, andando avanti decidere chi ha torto e chi ha ragione diventerà una faccenda sempre più complicata, con personaggi buoni che riveleranno lati torbidi della loro personalità e viceversa.
Non tutti i personaggi sono completamente riusciti, ma alcuni di essi c'entrano il bersaglio e non si dimenticano facilmente - e questo, credetemi, l'ho potuto dire di veramente pochi libri ultimamente. Se forse Finduen ed Eirien non catturano troppo la fantasia del lettore, pur essendo comunque delle solide protagoniste, personaggi come Vismail rivelano una capacità di descrivere personaggi davvero a 360 gradi di cui il fantasy secondo me ha molto bisogno.
 
Alcune apparenti ingenuità di trama della prima parte verranno inoltre giustificate nel finale - se avrete la pazienza di arrivarci.


COSA NON MI È PIACIUTO

Perché il problema di questo libro sta tutto là - nel superare la prima parte.
Una volta che la storia inizia a macinare, si segue molto volentieri, anche se sarebbe servito un maggiore approfondimento dell'ambientazione. Si capisce bene o male come funziona il mondo in cui ci troviamo, ma manca la cura nel dettaglio che avrebbe magari aiutato anche a tenere alta l'attenzione all'inizio della storia. Molte cose si intuiscono a logica, ma la logica non regala al lettore immagini e sensazioni che invece una descrizione - per quanto all'apparenza superflua - riesce a trasmettere. Un dettaglio può essere importante tanto quanto un bel personaggio in alcune circostanze.
Spesso si indulge troppo nel ribadire fino allo sfinimento alcune caratteristiche della personalità di questo o quel personaggio, mentre si spende davvero poco tempo a far capire come funziona l'ambientazione, sia "tecnicamente" che politicamente. Piano piano si mettono insieme i pezzi e un quadro generale lo si ha, ma una spiegazione più chiara fin dall'inizio avrebbe aiutato molto nell'immedesimazione. Inoltre, tutt'ora mi rimangono un sacco di dubbi ambientativi che forse non avranno mai una risposta! :(

Un problema minore ma comunque presente sono i parecchi errori di battitura, soprattutto nell'ultima parte: non rovinano la lettura, ma sono comunque un po' troppi.


IN DEFINITIVA

L'ho già detto fino allo sfinimento ma lo ripeto: il giudizio su questo libro dipende moltissimo dal vostro livello di pazienza. Se avrete la voglia e la perseveranza di continuare e superare un inizio non dei migliori, scoprirete una piccola perla, piena di personaggi interessanti e colpi di scena. Se vi fermerete alle prime 100 pagine, sarà solo il solito fantasy cappa e spada, uguale a mille altri.
Spero in un seguito che mostri il destino dei vari personaggi, che alla fine de Lo Scrigno sono tutti a un punto cruciale della loro esistenza, ma spero anche in una versione snellita e perfezionata di questo primo volume: sarebbe un peccato cadesse nell'oblio per dei difetti che si possono sistemare con un buon editing!
Le idee ci sono: serve solo sistemare un po' la forma.

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